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Basilica di S.Pietro – 1489 – (sopra)

Si parla ciclicamente, spesso banalmente, delle figure nascoste che molti pittori avrebbero più o meno velatamente dissimulato
nelle loro rappresentazioni, generalmente con curiosità, creano interesse poichè aggiungono un elemento di mistero all’opera, la avvolgono di un alone di segretezza che induce l’osservatore a proiettarsi in un mondo di significati occulti, riportandoci
involontariamente a  emozioni originate da ricordi infantili. L’immagine fiabesca rimanda la mente al fascino inconscio di castelli, belve o mostri che si materializzano dalle tenebre, in realtà di solito sono dettagli poco significativi opportunamente modificati, anche difficilmente riscontrabili poiché celati in particolari come rocce o macchie che generano l’incertezza se siano immagini volute, oppure come accade per certe forme casuali in natura, appositamente dotate di significato per l’ancestrale innata tendenza dell’uomo a dare ordine dove ordine non c’è. Di solito è vera la seconda ipotesi, ma non sempre.
A volte  sussiste il dubbio se l’intenzionalità dell’artista sia solo di svago o possa avere  un preciso significato iconografico ed è qui che la cosa si fa  interessante, è  qui che Leonardo mostra l’abisso che lo divide dal resto del mondo […]